LA MEDICINA PREVENTIVA ANTI-AGING

L’allungamento della vita media misurato negli ultimi decenni è stato ottenuto dalla medicina spesso a discapito della qualità dell’ultima parte della nostra vita: basti pensare all’eccessiva medicalizzazione o alla coesistenza cronica con malattia e dolore, ad esempio. La nuova sfida della medicina anti-aging è, al contrario, la “costruzione” di un benessere ottimale a breve e a lungo termine, e di un invecchiamento appagante e in salute.

Grazie all’analisi del DNA e all’epigenetica possiamo far comprendere al paziente come la genetica non sia più una “condanna”; viceversa, conoscere per tempo le nostre fragilità genetiche ci responsabilizza nella prevenzione e ci fa diventare attori consapevoli della nostra salute e bellezza a lungo termine.  In altre parole, le nostre caratteristiche genetiche (positive e negative) si esprimono secondo lo stile di vita che conduciamo: dalle Blue Zone lo abbiamo imparato.

Volendo approfondire, la medicina tradizionale e la medicina anti-aging si differenziano per la visione. La medicina tradizionale si basa sulla distribuzione e sulla frequenza delle malattie nella popolazione (epidemiologia); è riduzionistica (cerca una risposta specialistica al problema); è reattiva (risponde quando la malattia è già insorta). La medicina preventiva e anti-aging, al contrario, è incentrata sull’individuo e sulle sue caratteristiche proprie (personalizzata); è olistica (cura la persona in toto, non la malattia); è predittiva (cerca di agire prima della malattia, prevenendone l’insorgenza). La medicina tradizionale si basa sulla genetica, la medicina del futuro sull’epigenetica.