Terapia Rigenerativa con Cellule Mesenchimali – Medicina Avanzata

La medicina rigenerativa con l’utilizzo di cellule mesenchimali consiste nel prelievo di tessuto adiposo autologo (in anestesia locale ambulatoriale) che poi viene filtrato in modo tale da recuperare esclusivamente cellule staminali multipotenti. Queste ultime sono cellule che sono in grado di differenziarsi in base a quello che hanno intorno, e si utilizzano quindi ad hoc come, ad es., per la rigenerazione delle cartilagini in ortopedia interarticolare o per la rigenerazione dei bulbi dei capelli e ancora nella rigenerazione cutanea in medicina estetica con risultati finali effettivamente importanti e duraturi.

È una procedura che, essendo totalmente autologa, non ha nessun tipo di effetto collaterale. La risposta è progressiva, e quindi a livello di protocolli si consigliano solitamente tre sedute nel primo anno, due nel secondo anno e una sola al terzo anno (non sono necessari richiami) La procedura è veloce per il paziente sia nella fase di prelievo che nella fase di reimpianto; è solo lungo il tempo di permanenza in ambulatorio la fase di filtraggio del tessuto adiposo, che  utilizza filtri brevettati di grandezza tale da escludere gli adipociti (impiantando cellule adipose già differenziate otterremmo solo un’azione infiammatoria locale senza alcun tipo di utilità) e da selezionare e conservare invece un’altissima percentuale di sole  cellule staminali dall’azione esclusivamente rigenerativa.

In medicina estetica, oltre ai capelli, si trattano altre zone moto sottili come il contorno occhi e il collo: è come una biostimolazione, però potenziata con ingredienti esclusivamente “propri”. Nel trattamento tricologico, questa tecnica può presenta dei chiari vantaggi; mentre con tecniche (ad es. il PRP) si vanno a rafforzare bulbi che ci sono già, qui – tranne nelle zone già totalmente calve – si va a riseminare il “terreno” per la produzione di nuovi bulbi; ancora, la si utilizza quando il capello c’è ancora ma non riesce più a crescere perché debole.